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lunedì 31 agosto 2015

INTERROGAZIONE DI CAPON: DOVE ANDRANNO LE BICI DEI PENDOLARI DI PIAZZETTA VIGO?

Piazzetta Vigo Tra poco partiranno i lavori di Corso del Popolo, e una parte del mercato settimanale del Giovedi sarà spostato all'Isola dell'Unione. Cogliendo l'occasione degli imminenti lavori, l'Amministrazione Comunale ha pensato bene (quest'estate) di rispolverare una vecchia ordinanza, la numero 16 del 1998, e impedire ai poveri pendolari dell'imbarcadero di Vigo di parcheggiare nelle Fondamenta Merlin. Quello che mi fa specie è che non è stata data alternativa sul dove parcheggiare cicli e motocicli. Io sono anche d'accordo a preservare le fondamenta della Città (per prima Riva Vena), dal parcheggio di cicli e moto, ma da qualche parte bisogna parcheggiarli. La proposta, che facciamo, è quella di creare l'opportunità di prendere il vaporetto per la linea Chioggia-Pellestrina, oltre a Vigo anche all’isola dell’Unione, dove esistono già: il capolinea degli autobus, il parcheggio scambiatore, e i pontili per l’attracco di motonavi. Ma anche quello di utilizzare una piccolissima parte di fondi per il Centro Storico, che l'Amministrazione già ha, per l'acquisto di rastrelliere per cicli e moto e l'individuazione di spazi adatti per il loro parcheggio in Centro Storico. Se finiti i lavori in Centro Storico, tutto tornerà come prima, si sarà persa l'occasione e l'opportunità di cambiare registro

giovedì 27 agosto 2015

DIPENDENTI COMUNALI " IN LACRIME" LA SEGRETARIA GENERALE LASCIA IL COMUNE DI CHIOGGIA

La partenza della segretaria generale dottoressa MariaCristina Cavallari che ha lasciato il comune di Chioggia per passare al comune, più importante, di Rovigo contrariamente a quanto abbiamo scritto sul titolo pensiamo di poter dire che la stragrande maggioranza dei dipendenti comunali non la rimpiangerà. Ma anche se la notizia interesserà ben poco la cittadinanza chioggiotta, su questa partenza effettivamente c'è un po' da riflettere. Il capogruppo del partito democratico, che giustamente deve svolgere un ruolo di stimolo e di critica all'amministrazione, ha voluto ricordare che la dottoressa era stata fortemente voluta dal sindaco ( come il precedente Maurizio Lucca) che il partito democratico si era dovuto inghiottire che la dottoressa prestasse i suoi servizi a Chioggia e , a scavalco, a Dolo. C'era stato allora un forte contrasto tra il sindaco e il Pd, i democratici di Chioggia infatti sostenevano che una città come Chioggia dovesse avere un segretario a tempo pieno ma, evidentemente, la dottoressa ha preferito altri lidi. Non volgiamo entrare nella questione politica, se la vedranno in consiglio i vari esponenti politici, corre voce che la Cavallari non abbia minimamente comunicato al sindaco le sue intenzioni e che lo abbia saputo solo a fatto compiuto. Certo che con i segretari generali il sindaco non è molto fortunato il dottor Lucca se ne è andato inviando una lettera alla procura della repubblica, questa che grazie al sindaco prendeva due stipendi ( consentendole lo scavalco con Dolo ) ha fatto le valigie senza il minimo scrupolo.

venerdì 21 agosto 2015

ERIKA BALDIN ( M5S) : CHIEDIAMO LO STATO DI CALAMITA' NATURALE

La consigliera regionale Erika Baldin Nubifragio Chioggia, Baldin (M5S): "Vi mostro i danni: i campi di radicchio sono distrutti con grande danno economico. Chiediamo lo stato di calamità naturale." Nella notte un nubifragio ha colpito la zona di Chioggia provocando diversi danni. La consigliera ghioggiotta del M5S in Regione Veneto Erika Baldin (26 anni) racconta: "Stamattina ho preso la mia bicicletta per verificare lo stato dei danni. Ho subito realizzato che si era verificata l'ennesima calamità natualre in Veneto: alberi sradicati, pali elettrici piegati con fili dell'alta tensione a terra, piccoli e medi danneggiamenti, tipici di un nubifragio." I danni maggiori riguardano l'agricoltura locale. "I campi di radicchio sono stati colpiti duramente dalla grandine. Proprio alla vigilia della raccolto. Ho scattato alcune foto per mostrare l'entità dei danni, ancora da valutare con precisione. Sembra comunque che siano andati distrutti 100 ettari coltivati a radicchio, pari a 20 mila quintali. Eccellenze locali, il prodotto che sarebbe stato commercializzato tra settembre e ottobre, una vendita che si prefigurava molto redditizia ora risulta gravemente compromessa. Una vera tragedia per i produttori. Per questo riteniamo opportuna la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale. " Baldin ricorda la richiesta dei 5 stelle in merito ad un fondo per le calamità: "Come abbiamo già chiesto in occasione dei precedenti della Riviera colpita dal tornado lo scorso 8 luglio, vogliamo istituite un fondo regionale per le emergenze. Se già nei casi sporadici di calamità gli aiuti da Roma erano centellinati, ora che queste stanno diventando la norma non credo si possa più negare che un fondo regionale sia una priorità. Questo per le emergenze. Ma come diciamo sempre, la politica deve lavorare anche sulla prevenzione. Lo stato dei fatti impone una serie riflessione sul cambiamento climatico. È inaccettabile che il governo investa milioni per continuare a produrre energia con combustibili fossili anziché investire sulle rinnovabili e usare parte del denaro risparmiato per soccorrere le popolazioni colpite come si deve." Conclude Baldin.

IL CONSIGLIERE COMUNALE BENIAMINO PROPONE COME AIUTARE I COLPITI DAL MALTEMPO

Visto che è un po' complicato vedere soldi da richieste per calamità naturali ( abbiamo avuto due "acque alte" eccezionali negli ultimi tre anni, e non se ne sa più nulla dei moduli compilati dalle aziende e cittadini al Comune), Ci aspettiamo un intervento dell'Amministrazione Comunale da protagonista sulla vicenda del disastroso evento metereologico. Infatti, l'unica cosa certa, è che il 20 agosto, dopo aver pagato le inique tasse allo Stato del Governo Renzi, alcuni chioggiotti hanno avuto la sgradita sorpresa, in alcuni punti della Città, di vedersi portare via tutto dal disastro naturale delle avversità atmosferiche. Eppure, questa volta l'Amministrazione Comunale deve esserne protagonista, come hanno fatto i comuni della Riviera quando è successo a loro. Si chiede che si intervenga almeno subito, per coloro che hanno perso tutto in Agricoltura ( e hanno perso tutto il raccolto del radicchio, ma anche le piantine da far crescere per il prossimo periodo autunnale) e chi in spiaggia, del turismo balneare, ha avuto i danni peggiori (installazioni, tende, coperture, ecc...) , senza però escludere nessuno nella conta dei danni. La PRIMA PROPOSTA, che avanziamo, è sul pagamento delle tasse, imposte, tariffe locali, il Sindaco con la giunta e il consiglio comunale può decidere di sollevarle, sospenderle o rateizzarle, utilizzando avanzo di amministrazione oppure economie che non saranno spese durante l'anno e che andranno comunque a residuo. La SECONDA PROPOSTA, riguarda le attività del demanio, e chiediamo che venga ripristinata la delibera 44/2010 (preparata anche dal sottoscritto durante la Giunta Romano Tiozzo), ovviamente aggiustata e aggiornata, e venga conseguentemente modificato il regolamento del Demanio, per acconsentire un notevole risparmio ai concessionari, senza danneggiare le casse comunali, facendo pagare il canone demaniale marittimo per l'effettivo utilizzo del demanio (vuol dire far pagare massimo 6 mesi, da Aprile a Settembre, circa, la porzione di demanio della fascia B, dove ci sono sdrai e ombrelloni). - la commissione consigliare è già stata richiesta in tal senso, coinvolgendo anche altri consiglieri di diversi schieramenti -. Se serve che sia convocata subito la commissione consigliare, la giunta comunale o il consiglio, noi faremo la nostra parte, all'uopo. Il gioco di squadra è fondamentale, Per chi vuole mettersi a lavorare in tal senso, noi ci siamo!

martedì 18 agosto 2015

IL SINDACO CASSON SCRIVE AL MINISTRO: STOP ALL'USO DELLA EX BASE DI CA'BIANCA PER I MIGRANTI

Egregio Ministro Alfano, nella piccola frazione di Ca' Bianca di Chioggia si sta consumando un fatto ben più grave dell'annunciato arrivo di un numero imprecisato di migranti, da ospitarsi nella dismessa caserma dell'Aeronautica: la fine ingloriosa, per mano delle Istituzioni, dello Stato di Diritto e dei principi di equità e giustizia che deve necessariamente garantire. Ho sempre fermamente creduto, sia per formazione professionale che per intimo convincimento, che il rispetto delle regole dovesse rappresentare, per ciascun consociato, l'elemento fondante e costitutivo del nostro stare insieme. E vi credo ancor più, se possibile, da quando sono divenuto sindaco, le cui gravose responsabilità diverrebbero insostenibili se non accompagnate da una effettiva e sentita condivisione, nel corpo sociale, dell'irrinunciabile valore rappresentato dal rispetto del principio di legalità e delle direttive generate dalle Istituzioni. E’ in nome dei principi sopra espressi che ho fatto miei i criteri di derivazione governativa intesi a distribuire i migranti tra i territori dei diversi comuni: in quelle prescrizioni leggo la precisa volontà di coniugare i principi di necessaria ed umana solidarietà nei riguardi di chi scappa da scenari di guerra e devastazione, con l’altrettanto doverosa attenzione nei riguardi delle realtà chiamate ad accogliere. Chioggia, in ossequio a quei criteri, ha dimostrato piena maturità, gestendo con grande equilibrio – insieme a Caritas e ad altre associazioni di volontariato presenti sul territorio – l’arrivo di migranti nella misura disposta per via governativa: peraltro, la recente sistemazione, nella frazione di Sant’Anna, di circa cinquanta richiedenti asilo, ha fatto sì che le quote riferite al Comune di Chioggia venissero già abbondantemente superate, con giustificate e condivisibili resistenze della popolazione locale, che tuttora chiede ragione del mancato rispetto, da parte del “nostro” Stato, dei criteri e dei limiti che lo Stato stesso ha posto come misura della sua azione. Perché, allora, proprio a Ca' Bianca, la fine dello Stato di Diritto? Perché non è tollerabile che lo Stato sconfessi le regole che lui stesso ha generato; che violi senza colpo ferire il limite di migranti posto a carico delle comunità locali, che corrisponde – non certo casualmente - alla misura di sostenibilità ed assorbibilità rispetto ad un fenomeno altrimenti destinato ad alimentare conflitti sociali potenzialmente esplosivi e probabilmente incontrollabili. Egregio Signor Ministro, laddove il Suo Governo dovesse dare seguito all’ipotizzato ed indiscriminato arrivo di migranti a Ca’ Bianca di Chioggia, non posso garantire ciò che fino ad oggi ho assicurato, e cioè che – in nome del rispetto delle regole da Voi stessi poste - venisse favorito un approccio maturo, da parte della popolazione, alla questione “migranti” e soffocata sul nascere ogni forma di strumentalizzazione: credo sarebbe impossibile, anche per chi, come me, ha giurato di osservare lealmente la Costituzione, manifestare fiducia – ed alimentarla nei miei concittadini – in uno Stato addirittura incapace di rispettare le regole che ha generato. Signor Ministro, da uomini delle Istituzioni quali siamo, non possiamo in alcun modo consentire che nella piccola frazione di Ca’ Bianca si consumi la definitiva perdita di credibilità del “nostro” Stato. Cordiali saluti.

venerdì 14 agosto 2015

CASSON: " SULLA QUESTIONE PROFUGHI, LO STATO RISPETTI LE PROPRIE REGOLE "

“Sulla questione profughi, lo Stato garantisca il rispetto delle proprie regole”. Alla chiusura dell’incontro con il comitato civico di Ca’ Bianca, il sindaco Casson scrive al Prefetto una missiva per porre all’attenzione un problema di gestione dei profughi non più sostenibile per la città. La decisone è stata presa al termine dell’assemblea che si è svolta stamattina in maniera pacata e ragionevole in cui i cittadini hanno espresso le loro preoccupazioni per la ventilata ipotesi di nuovi arrivi nell’ex base missilistica della frazione. “E’ un problema di credibilità per lo stesso Stato – dichiara il sindaco – La legge prevede che ci sia un rapporto di un migrante ogni mille abitanti per garantire l’accettazione sociale e sostenibilità del territorio. Finora Chioggia ha dimostrato un grande spirito di responsabilità accogliendo anche più arrivi del dovuto. Rischiamo di creare una situazione inaccettabile e di inasprire gli animi anche di cittadini che non avrebbero nulla contro queste persone”. “Abbiamo condiviso l’idea che questo tipo di operazione non è sopportabile per il territorio – commenta l’assessore alle politiche sociali, Massimiliano Tiozzo – Queste situazioni di convivenza imposta, forzata ed improvvisa, invece che alimentare un clima positivo, rischiano di produrre difficoltà anche nei confronti di persone aperte, pacate e disponibili. Nelle ultime riunioni in prefettura abbiamo già espresso la necessità di ridistribuire tra i Comuni gli arrivi in eccesso, che a Chioggia sono quasi il doppio di quelli previsti per legge. Oggi ribadiamo questa urgenza”.
Fulvio Pivetta
Sulla stessa linea il vice presidente del Comitato, Fulvio Pivetta: “Come parrocchia e comitato cittadino in tempi non sospetti abbiamo già incontrato con i giovani della frazione una decina di profughi, qualche mese fa, attraverso le missioni di Villaregia e la Caritas. Questa è la maniera reale di interagire e di fare integrazione. Destinare un numero imprecisato di persone allo sbando alla nostra comunità, non significa creare integrazione. Ho già constatato con un sopralluogo la situazione di degrado che si sta creando in contesti simili ad Agna e Conetta. Tali numeri e tali persone non sono gestibili dal nostro territorio. Non possiamo assolutamente accettare qualcosa di devastante sia in termini di numero che in termini di metodo”.

INCIDENTI IN ROMEA - BALDIN M5S: " LA VITA VIENE PRIMA DEGLI INTERESSI PERSONALI "

la consigliera regionale ERIKA BALDIN Incidenti Romea, Baldin (M5S): "La vita viene prima degli interessi personali. Si proceda con urgenza a mettere in sicurezza la Romea." Non è più possibile assistere alla tragica sequela di incidenti settimanali o addirittura giornalieri nel tratto di statale Romea che collega Mestre al Polesine, passando per il comune di Chioggia e Rosolina. Si è rimasti inerti per decenni sul fronte dell'adeguamento alle mutate condizioni del traffico e dello sviluppo urbanistico lungo il tracciato della statale. Oggi continuare ad ignorare tutto questo, aspettando opere mastodontiche e dai lunghi tempi di realizzazione è da criminali. Indipendentemente dalle posizioni politiche sul fare o meno lavori su questa o nuove strade, l'emergenza degli incidenti resta. Prima di tutto si proceda a mettere in sicurezza la Romea. La vita viene prima degli interessi personali! La Romea è, infatti, secondo un rilevamento statistico promosso nel 2006 dall'ACI, la strada più pericolosa d'Italia, dati i parametri del numero di incidenti stradali per chilometro (1,7) e del numero di morti per incidente (10%). A questo punto mi chiedo cosa aspetti la Regione Veneto a prendere urgenti e seri provvedimenti per arginare questo continuo spargimento di sangue. L’amministrazione regionale deve porre all’attenzione dello Stato quelle che sono avvertite come le priorità per i territori, cioè la sicurezza della circolazione in aree e arterie stradali densamente trafficate. Basterebbe veramente poco per mettere in sicurezza i tratti più problematici, ad esempio allargando il tracciato stradale, dove possibile, delimitando con idonee zone di sosta le fermate del bus, una illuminazione adeguata, la sistemazione degli incroci più pericolosi, in particolare con la creazione di rotonde o corsie di immissione più lunghe e sottopassi dove non ci sono alternative sicure. Oltre alle code kilometriche si eviterebbero soprattutto il gran numero di incidenti che è causato spesso dalla poca visibilità in strada e dall’alto tasso di velocità delle auto. I maggiori investimenti devono essere destinati alla creazione di bypass stradali che evitino i centri abitati. In queste ore l'assenza delle istituzioni è palesata dall'autorganizzazione -tipicamente veneta- che vediamo sui social network. Pagine create e gestite da comuni utenti per informare sul traffico e sugli incidenti. Cosa che dovrebbe spettare alla regione. Le istituzioni intervengano. Non si possono chiudere gli occhi davanti ad una tragedia costante.

lunedì 10 agosto 2015

CITTA' METROPOLITANA: BRILLANTE RISULTATO DEL SINDACO CASSON


Vince di misura la Lista di centro destra -Le Città di Venezia- capitanata dal nuovo sindaco Metropolitano Luigi Brugnaro (Sindaco di Venezia), con un patrimonio di voti ponderati pari a 47.907. Si leccano le ferite il centro sinistra e i pentastellati, rispettivamente con “appena” 29.568 e 8.126 voti. Brillante il risultato del sindaco di Chioggia, Giuseppe Casson, che grazie all'accordo con Brugnaro e di conseguenza al voto “pesante” di un elettore veneziano ha potuto collocarsi sesto (e farcela), anziché dodicesimo (ed essere il primo dei non eletti): speriamo non ci siano prezzi da pagare al “doge” Brugnaro a discapito del territorio clodiense. Per ulteriori informazioni: http://www.elezioni.cittametropolitana.venezia.it/ brillante risultato del sindaco Casson

domenica 2 agosto 2015

BENIAMINO DENUNCIA: IL COMUNE HA PERSO ALTRI 500.000 EURO DALLA REGIONE

Il consigliere comunale Beniamino Capon denuncia, purtroppo, l'ennesima perdita di fondi regionali. " Si tratta di ben 500.000 euro - dichiara Capon - che la regione Veneto ci aveva già assegnati per la realizzazione di una pista ciclabile nella zona degli orti - la notizia mi è stata confermata dallo stesso assessore ai lavori pubblici Riccardo Rossi che però spera di ridurre l'ammontare della revoca dei fondi regionali ". Se la somma venisse effettivamente revocata ciò potrebbe ripercuotersi nel bilancio ( solo pochi giorni fa il consiglio comunale aveva appena votato un assestamento ) sembra che la problematica sia dovuta al fatto che la pista ciclabile ( per la quale la regione aveva erogato il contributo ) non sia mai stata realizzata sembra per le difficoltà di espropriare dei terreni privati. L'assessore Riccardo Rossi L'assessore Riccardo Rossi, conferma la revoca dei 500.000 euro da parte della regione: " A causa di leggi sempre più complicate - si tratta di un dato nazionale non solo locale - confermiamo la perdita di questo finanziamento che serviva per la realizzazione di una pista ciclabile nel parco degli orti - abbiamo già un appuntamento con gli uffici regionali per ripensare ad un intervento, magari più limitato ma in un posto più utile, riconsiderando le varie possibilità "