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giovedì 18 agosto 2016

NASCE IL COMITATO "NOI DICIAMO SÌ! CHIOGGIA" IN VISTA DEL REFERENDUM COSTITUZIONALE


l'ex consigliere comunale Andrea Voltolina, coordinatore del comitato

Si è costituito il 16 agosto il comitato "Noi diciamo SÌ! Chioggia", organizzazione a sostegno delle ragioni del sì al referendum costituzionale del prossimo autunno.
Tra i fondatori Andrea Voltolina (coordinatore del comitato), Federico Resler, Valentina Agatea, Tiziano Boscolo Chielon, Umberto Iazzetta, Nicola Albertini, Franco Canella e Fabrizio Tiengo.
«Il comitato -affermano i promotori dell'iniziativa- si prefigge lo scopo di informare correttamente la cittadinanza chioggiotta sulla riforma costituzionale varata dal governo».
Una riforma -proseguono i soci fondatori- che «renderà l'Italia una democrazia più semplice con la fine del bicameralismo paritario e tempi certi per l'approvazione delle leggi, più sobria con il taglio di poltrone e stipendi sia nelle istituzioni nazionali che regionali, più stabile con maggiori poteri al governo e con un ruolo di controllo delle opposizioni».
In questi mesi, in vista del referendum, i promotori si impegneranno in una serie di attività, dal volantinaggio alle iniziative pubbliche, per sensibilizzare i cittadini sulle ragioni del sì.
«Il comitato -concludono i promotori- è aperto al contributo di tutte le persone che, a prescindere dalla loro sensibilità politica e culturale, credono che questa riforma e la vittoria del sì al referendum possano trasformare profondamente e in meglio il nostro Paese e la nostra politica».
Per informazioni e adesioni è possibile scrivere una mail all'indirizzo comitato.noidiciamosi@gmail.com

venerdì 5 agosto 2016

COMMISSIONE SUL GPL: I LAVORI PROCEDONO, IL M5S NON SI DÀ PER VINTO E ACCUSA CASSON


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Bagarre ieri pomeriggio nella riunione della commissione consiliare richiesta dai gruppi PD e Forza Italia per conoscere lo stato dei lavori riguardo il discusso deposito gpl in Val da Rio e le pratiche poste in essere per fermarne la realizzazione, compresi gli esiti della riunione avuta dalla delegazione comunale (e del M5S) al ministero per le infrastrutture. La costruzione intanto corre veloce, e molto lascia intendere che non sarà di certo agevole fermarne il perfezionamento.

Barbara Penzo del PD denuncia un iter poco limpido nel passaggio da “bunkeraggio” a deposito allargato, lanciando ombre sulla precedente amministrazione («responsabilità indubbie») e sul mancato ricorso al Tar. Dal canto suo il collega di gruppo Jonatan Montanariello ha affermato che «la città si è quasi abituata alla costruzione del deposito, nessuno lo vuole ma tra sei mesi sarà effettivo. Il progettista arch. Cuppoletti, quando è venuto in commissione nel 2015, non ha convinto nessuno di noi consiglieri. Questo deposito è il tema più caro alla città». Quindi l'invito all'amministrazione stellata: «La giunta non ha la bacchetta magica, è stata votata per risolvere i problemi anche precedenti, noi le offriamo aiuto. Aspettiamo solo idee chiare, dopo che ne è stato fatto un cavallo di battaglia in campagna elettorale. Sposeremo qualsiasi idea capace di fermarlo».

Sempre dai banchi dell'opposizione, Beniamino Boscolo di FI chiede: «Cosa prevede l'iter ora? Le consulenze di servizi hanno consentito il prosieguo dei lavori. Ce ne saranno altre? Sono stati rilasciati nulla osta dai vari enti preposti: quali ancora mancano? Se ne mancano ancora, fin dove riusciamo a intervenire con la lente d'ingrandimento affinché non siano rilasciati?». Indi elenca alcune delle conseguenze probabili, ove l'impianto venisse portato a termine: «Il porto viene messo in croce senza sviluppo, alcune aziende dovranno allontanarsi, non saranno possibili insediamenti, due navi gasiere al mese interromperanno il traffico acqueo, le crociere al vicinissimo terminal passeggeri non godranno di un bel biglietto da visita». Rischi confermati dall'ing.Lucio Napetti, facente funzioni del dirigente lavori pubblici, che è intervenuto di concerto all'assessore Marco Bielo.

«Lo stato di avanzamento dei lavori non è molto diverso da trenta giorni fa», risponde l'assessore alle interrogazioni. Si nota solo una «risagomatura della montagna di terra, opera provvisionale e propedeutica alla posa dei serbatoi», continua Napetti. Entrambi fanno luce sugli elementi di criticità finora emersi: ad esempio un nulla osta della Capitaneria di Porto, rivolta alla conferenza dei servizi. «L'aumento della quantità di deposito trasformerebbe di fatto il porto da commerciale a petrolifero, una variante soggetta a parere ulteriore del ministero dei trasporti», precisa Napetti. «La Capitaneria non ha espresso in materia alcun parere, adducendo che servirebbe una variante al piano regolatore portuale vigente». Inoltre «il posizionare l'uscita in quel punto contrasta con le previsioni planimetriche che abbiamo rispetto alla viabilità portuale, ma è una questione marginale». L'assessore Bielo conferma che alla conferenza dei servizi 2015 il Comune di Chioggia non si è presentato.

Ulteriori argomentazioni sono state portate da Marco Veronese, vicesindaco e assessore all'ambiente, presente all'incontro romano: «L'iter ministeriale non prevede nuove conferenze di servizi in materia. Ma apriremo un tavolo congiunto con tutti gli enti coinvolti. I Vigili del Fuoco hanno dato nulla osta di fattibilità, ribadito in sede regionale. Occorre fare chiarezza sul piano di sicurezza delle navi gasiere, anche via mare. A Roma siamo stati due ore per incontrare il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, mai coinvolto prima: non hanno ancora rilasciato il parere da noi richiesto». Poi Veronese rincara la dose con le valutazioni politiche: «Come mai prima del 2015 non fu chiesto parere alla Commissione di Salvaguardia, dal momento che il progetto ha origini anteriori? Il ricorso è stato presentato a gennaio 2016, il Comune si doveva svegliare prima e lo ha detto anche il ministero. Anzi, nessuno in amministrazione ha passato il progetto all'ufficio ambiente per chiedere delucidazioni, dopo che è stato affisso per 45 giorni all'albo pretorio. Sebbene il deposito entrasse nel piano energetico nazionale, non sono mai stati consultati i cittadini riguardo la loro volontà di installazione del suddetto». In una nota odierna, Veronese annuncia una raccolta di firme dei residenti in Tombola e ai Saloni -estesa a tutta la cittadinanza- contraria alla realizzazione del deposito: «Non vogliamo una bomba nella nostra bellissima città»

In commissione gli ha fatto eco il consigliere “grillino” Daniele Padoan: «Le attuali opposizioni si vogliono discolpare dalle proprie responsabilità quando amministravano, spostando l'attenzione sul M5S che verrà accusato di non aver fermato il deposito. Ma non ci stiamo a fare da parafulmine: ci stiamo già muovendo, ma l'autorizzazione c'è e i lavori stanno proseguendo. Siamo l'unica forza politica da sempre contraria all'impianto, vedi gli esposti di Gilberto Boscolo alla Procura della Repubblica e l'interrogazione di Erika Baldin in consiglio regionale, oltre che in Parlamento».

Anche l'ex sindaco Giuseppe Casson risponde attraverso una nota: «La procedura utilizzata a Roma porta alla formalizzazione di un'autorizzazione unica, che dovrebbe ricomprendere, in quanto tale, tutti gli aspetti della vicenda, nessuno escluso. In verità, la procedura si è conclusa senza che venissero in alcun modo affrontate, come confermato ieri dal dott. Paolo Spagna, le questioni legate alla sicurezza per la navigazione e la popolazione; inoltre, non risulta, ad oggi, che sia stata richiesta dalla società la concessione della banchina nella quale dovrebbero attraccare le navi gasiere. Allo stato attuale, quindi, l'autorizzazione ha ad oggetto la sola realizzazione dell'impianto: nulla, invece, che legittimi la messa in funzione e l'esercizio dell'impianto stesso. Perché ciò sia possibile, si rende necessario, come peraltro imposto dall'allora Provincia di Venezia e dalla stessa Capitaneria di Porto, che venga approvata una variante al piano regolatore del porto, tale da mutare la destinazione del medesimo da commerciale a industriale/petrolifero. Tale procedura richiede la necessaria e obbligatoria formalizzazione di un parere da parte del Consiglio Superiore dei LLPP, sinora mai interpellato. E quel parere non potrà mai essere positivo per la chiara ed inequivocabile disciplina di cui alla legge speciale per Venezia e Chioggia, che impone l'estromissione del traffico di petroli e suoi derivati (gpl) dalla laguna quale concreto obiettivo di salvaguardia». Casson ricorda che il ricorso al Presidente della Repubblica è ancora pendente e si dice certo di un esito favorevole alla città.

lunedì 1 agosto 2016

BENIAMINO BOSCOLO: INCALZA LA NUOVA AMMINSITRAZIONE PENTASTELLATA

Soddisfatti che l'Assessore abbia raccolto il suggerimento di Forza Italia di aderire al Bando per lavori pubblici, e ancor più soddisfatti del trasferimento della polizia locale e di alcuni altri servizi all'ex Tribunale (punto del nostro programma) grazie a questo finanziamento. Forza Italia si aspetto un'assunzione di responsabilità da parte di tutta l'Amministrazione a non perdere neanche un euro dei finanziamenti a tutti i livelli. Infatti, la Regione Veneto ha pubblicato un altro bando di finanziamento che scade l’8 agosto per interventi sulla mobilità comunale. Chioggia se partecipa può ottenere nella misura massima dell’50% della spesa prevista fino ad un massimo di 200 mila euro di intervento. Solo per fare qualche esempio: - Questa è un opportunità da non lasciarsi sfuggire visto che sono finanziabili “interventi a favore della sicurezza stradale tesi alla soluzione di situazioni di riconosciuta criticità in corrispondenza ad intersezioni a raso in area extraurbana“: le note lamentele della comunità della frazione di Valli riguardo il semaforo “intelligente” messo fuori uso a dopo l’incidente di inizio luglio che ha causato la rottura del pulsante di attivazione a chiamata per l’attraversamento pedonale, dovrebbe far attivare l’Amministrazione Comunale in tal senso. - Oppure, viste le numerose richieste di residenti, commercianti e di conducenti di autovetture incolonnati, relativamente la situazione drammatica causata dalla chiusura dei varchi in Viale Mediterraneo, dovrebbero far suonare un campanellino d’allarme all’Amministrazione Comunale per la creazione di rotonda in Viale Mediterraneo/Via G. Da Verrazzano, dato che il bando prevede “interventi finalizzati alla sicurezza stradale con l’adozione di tecniche di moderazione del traffico, in area urbana o suburbana“ - O, ancora, alla voce “interventi per l’attivazione di segnaletica a messaggio variabile e per l’informazione all’utenza” permette all’Amministrazione Comunale di sistemare i pannelli luminosi gestiti da SST (a Borgo San Giovanni vicino alla Pam, a Sottomarina in piazza Aldo e Dino Ballarin, in lungomare davanti all’Astoria, a Ridotto Madonna e a Isola Verde in via delle Nazioni Unite) , fuori uso da tempo. Forza Italia attende una pronta risposta dall'Amministrazione Comunale, settore Lavori Pubblici, all'impegno come partito di segnalare sempre “cose buone” per la Città. Cogliere opportunità di finanziamento, per il Comune di Chioggia, diventa vitale per un giusto decoro della Città e una giusta dignità per i nostri cittadini.