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venerdì 26 febbraio 2016

BISTO SUL TRASFERIMENTO DEL COMANDO DI POLIZIA MUNICIPALE: BASTA " ANNUNCITE" CRONICA

i n t e r r o g a z i o n e u r g e n t e Per l'ennesima volta e per ultimo prima di Natale 2015 è stata fatto l'annuncio di una nuova sede per la nostra Polizia Locale.Stiamo lavorando per il trasloco alla ex cittadella della giustizia.....Contatti tra i L.L.P.P. e il comando per capire eventuali e giuste indicazioni, si farà un progetto e poi si parte. Questo annuncio ha evidentemente, creato della comprensibili aspettative agli operatori e a noi tutti. La mia curiosità e la delusione di chi mi ha contattato, mi ha indotto a fare delle verifiche. Come prevedevo non si è fatto un cavolo, se ne è parlato ma nulla più. Tutto come prima, anzi peggio. A questo punto si rende necessario avere delle giustificazioni, non si può continuare con questa continua annuncite cronica.Capisco l'ansia di volere stupire, ma non avete il diritto di continuare a prendere in giro le persone.Dovete essere più cauti, pensate bene prima se riuscite a fare quello che promettete. Altrimenti molto meglio un onesto silenzio, non è serio fare queste sparate. Mi auguro che alla prima occasione utile, si chiarisca quanto da me segnalato. Grazie dell'attenzione e buona giornata. BOSCOLO MAURO BISTO - PARTITO DEMOCRATICO

giovedì 18 febbraio 2016

BENIAMINO CAPON: BANDO REGIONALE PER GLI AIUTI AI GENITORI, IL COMUNE HA PARTECIPATO?

Lunedi 22 febbraio, scade il bando della Regione Veneto rivolto alle Amministrazioni Comunali – Settore Sociale: “Alleanze per la Famiglia”. Si tratta di un bando che viene riproposto dalla Regione Veneto per contrastare l’attuale stato di crisi economico-finanziaria e valoriale della famiglia attraverso l’approvazione di progetti da parte dei comuni per la conciliazione vita-lavoro e welfare aziendale, a vantaggio di famiglie e imprese. Con DGR n. 2114 del 30/12/2015 (B.u.r. n. 02/2016), il bando rientra tra quelle azioni definite di politiche “family friendly” e consiste nella promozione, tra la comunità locale, di accordi denominati “Alleanze per la Famiglia” come previsto nel “Piano Nazionale per la Famiglia” (Cons. Min. 7/6/2012). Ci sono famiglie a Chioggia, nelle quali lavorano entrambi i coniugi, o famiglie mononucleari, ci sono anche famiglie separate o divorziate, che a causa del lavoro non riescono ad accudire i figli minori, i genitori anziani, o i famigliari disabili oppure malati gravi (costi per babysitter, badanti, visite mediche, dopo-scuola, campus estivi, trasporti pubblici, ecc….). La Regione, attraverso i Comuni, ha stanziato 900.000 per finanziare progetti di Welfare dei Comuni nel territorio regionale con i quali andare incontro alle esigenze delle persone nel difficile rapporto tra gli impegni lavorativi e le complicate incombenze famigliari. Il Comune di Chioggia, attraverso partnership con l’Ulss e altri enti pubblici e aziende/enti privati, ha la possibilità di partecipare con una manifestazione di interesse e vedersi finanziato, ad esempio, un progetto per attuare politiche di approfondimento dei bisogni del territorio, riduzione tariffarie dedicate alle famiglie, attività educative estive e/o pomeridiane (post-scuola), attività formative e informative di politiche di welfare e conciliazione vita-lavoro, asili nido pluri-aziendali, sostegno alla genitorialità, riorganizzazioni aziendali, tutoraggio a supporto per le necessità del lavoro di cura rivolto alla prima infanzia, alle persone diversamente abili, ad anziani e adulti, accessibilità al dopo-lavoro, Trasporti pubblici, traffico e sicurezza, ecc.. Questa sarebbe un ottima opportunità per le Politiche sociali dell’Amministrazione Comunale finanziare le attività e valorizzare la sussidiarietà, cioè lasciar fare a chi sa fare il proprio mestiere, attraverso sinergie e partnership con professionisti e cooperative che già operano nel settore e che si vedrebbero un progetto finanziato con cui lavorare per il bene della comunità. Lunedi, scade il bando. L'Amministrazione ne sarà informata? Speriamo bene!

martedì 16 febbraio 2016

VALLI, BASTERÀ IL SEMAFORO PER CONQUISTARE I CUORI?

Ospiti del comitato della frazione, gli assessori Riccardo Rossi e Elena Segato non convincono gli abitanti della frazione di Valli. "Cosa avete fatto in concreto in cinque anni?", chiedono i residenti. Rossi ricorda gli interventi all'asilo e alla scuola elementare, ma sembra poco. Di fronte alle educate e civili contestazioni, Rossi dice: "Siamo in democrazia, ogni cinque anni potete confermare o cambiare gli amministratori. E' una bella esperienza, aiuta a vedere le cose da un punto di vista diverso. Ve lo consiglio.Noi abbiamo fatto il possibile per amministrare nel miglior modo possibile,in un periodo come questo riuscire anche solo a fare le manutenzioni è un miracolo ". Consorzio di bonifica, Veritas, Anas, i cittadini ricordano all'Amministrazione comunale che spetta al sindaco e agli assessori dialogare con questi enti per segnalare le priorità e non ai cittadini. Unico aspetto positivo: il semaforo a chiamata. "Vi va dato atto che ve ne siete interessati. Ci siamo riusciti dopo una raccolta di firme e dopo aver minacciato il blocco della Romea. Speriamo venga fatto prima delle elezioni" dice uno dei portavoce del comitato. Va detto che il confronto è stato semore civile e educato. Purtroppo Rossi non ricordava tutti gli interventi e i costi stanziati dall'Amministrazione per la frazione. Ma possiamo dire che non è che sia proprio vero che non è mai stato fatto niente per Valli. Certo, resta tanto da fare e hanno ragione i cittadini a ricordarlo agli assessori in carica, ma per esempio la piazza di Valli che è stata realizzata quando c'era Giampaolo Convento assessore ai Lavori Pubblici è costata un milione e mezzo. Erano stati sistemati i marciapiedi e il cimitero. Il problema delle fognature che recentemente è saltato agli onori della cronaca è un problema che coinvolge anche Veritas e non solo il Comune.

domenica 14 febbraio 2016

FORZA ITALIA: NON SOLO SUSSIDI...PUNTIAMO SU UNA POLITICA RIGENERATIVA

Non solo sussidi… puntiamo su di una politica rigenerativa: la nuova sfida La crisi economica che caratterizza la società civile e l’affiancarsi nel contesto sociale di nuove povertà richiede non solo un cambiamento delle politiche sociali, ma anche un cambio di mentalità, nei confronti delle persone che versano in situazione di difficoltà. Serve una terapia d'urto! E’ necessario quindi, in un contesto di continuo cambiamento con nuove richieste di aiuto e nuove povertà, offrire strumenti e opportunità diverse per coloro i quali hanno risorse personali e capacità tali da poter affrontare con dignità le difficoltà della vita, ma che necessitano di forme di accompagnamento e sostegno. Creare nuove prassi, sostenere progettualità diversificate, essere soggetti promotori di politiche attive; è questo il compito e la sfida del futuro per promuovere il benessere e la qualità della vita delle persone. Dinanzi alla fascia dei giovani, degli adulti, delle famiglie mono genitoriali, dei nuclei con minori e più in generale di tutti gli aventi bisogno, le politiche sociali dovrebbero promuovere maggiormente strumenti di aiuto volti all’autonomia personale e familiare attraverso borse lavoro per disoccupati, assegnazione di lavori socialmente utili, percorsi di tirocinio, orientamento ed avviamento professionale, protocolli d’intesa (come avviene in altri comuni) per lo sviluppo di progetti di inserimento lavorativo. Fatto salvo l'intervento, doveroso e costituzionalmente sancito, a chi è un soggetto svantaggiato per età, malattia, disabilità, ecc.... L’erogazione di interventi meramente di natura economica non risulta propriamente risolutivo dei problemi delle persone e molte volte si incorre nel rischio di creare condizioni di dipendenza assistenziale e di emarginazione, anche a discapito di chi ne ha veramente bisogno. Questo perché il soggetto in età da lavoro, in piena salute psico-fisica, non viene stimolato all’autodeterminazione e alla ricerca di soluzioni in prima persona. Così facendo si corre il rischio di stigmatizzare le persone ed etichettarle come indigenti. E’ pur vero che tutti possono incorrere in momenti di difficoltà, ma solo attraverso una attenta valutazione dei bisogni e delle potenzialità di ciascuno si può avviare un percorso di cambiamento. A fronte di tagli continui alle Pubbliche Amministrazioni è necessario sempre più il coinvolgimento di tutti gli attori della vita sociale: dal volontariato all’associazionismo, dalla rete familiare al vicinato, dagli enti locali alle cooperative sociali per creare sinergie positive e coordinate.              Il coordinatore                                                                                              La vicecoordinatrice Vincenzo Boscolo Bachetto                                                                                      Serena De Perini

martedì 9 febbraio 2016

LAGUNA SUD DI VENEZIA: TERRITORIO A RISCHIO ABBANDONO - ERIKA BALDIN INTERROGA LA GIUNTA REGIONALE

Laguna Sud di Venezia, un territorio a rischio in totale abbandono. La consigliera regionale Baldin interroga la Giunta per la sicurezza idraulica Nelle zone di Codevigo e Chioggia si assiste da anni alla totale assenza degli enti competenti alla salvaguardia dal rischio idraulico. Fin dal 2012 i soliti proclami dei “professionisti della politica” in Provincia parlavano di approvazioni a piani mirabolanti per “macroemergenze” come il rischio idraulico, acqua alta, moto ondoso, inquinamento, spopolamento, pressione turistica, grandi opere, pesca illegale, degrado edilizio. http://www.provincia.pd.it/index.php?page=piano-di-gestione-per-venezia-e-la-sua-laguna-la-giunta-approva-per-la-parte-di-codevigo Erika baldin Erika Baldin rileva che “ad oggi i problemi rimangono, come allora, e manca una qualsivoglia azione di manutenzione degli argini ed escavo in vari punti, con secche tali da impedire il passaggio delle barche. “ Ed ancora sottolinea “questo territorio lagunare, con la sua conformazione morfologica, valliva e di pregio dal punto di vista della avifauna, consentirebbe l’avvio di un fiorente indotto turistico, da affiancare al vicino bacino turistico di Venezia, e in sinergia con il delta del Po, diventato Parco regionale.” Per questa latitanza interroga la Giunta regionale, a cui compete la materia, perché si attivi e faccia chiarezza su quali misure e risorse intenda impiegare. Delle costruzioni a cura della Provincia di Padova, casoni di valle per l’accoglienza turistica, restano strutture in disuso chiuse ed in attesa di una qualche assegnazione ma che generano spese di servizio e vigilanza. Altro spreco a carico dei cittadini. E valorizzare il territorio della laguna grazie alla pista ciclabile lungo l’argine tra Codevigo e Chioggia? Altro progetto di cui si parlava e mai messo in cantiere. E’ tempo che qualcuno solleciti ció che è giusto fare per il nostro territorio.