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giovedì 9 febbraio 2017

BARCA AFFONDATA NEL LUSENZO, SCONTRO COMPINI-VERONESE IN CONSIGLIO


Se non è la collocazione del comando dei vigili urbani, è una barca affondata nel Lusenzo lo scorso luglio. Nel consiglio comunale di lunedì scorso ogni interrogazione è stata buona per aizzare polemiche a oltranza contro le dichiarazioni del vicesindaco Marco Veronese, in un quadro ribaltato rispetto alle attese, con l'esponente stellato nel ruolo dell'istituzione responsabile e alcune opposizioni (quelle meno sospette, ovvero PD e lista Casson) a sfogare il populismo. Così anche l'interpellanza di Romina Tiozzo Compini, relativa al mancato recupero di un'imbarcazione davanti all'isola del Buon Castello, si è trasformata in una corrida al di là della volontà della giunta: «Il Lusenzo è un canale navigabile -dice Compini- e la presenza di questa imbarcazione affondata sta mettendo a repentaglio la vita dei nostri cittadini. Aspettiamo che succeda il morto prima di recuperare l’imbarcazione?».

Al che, il vicesindaco ha provato ad argomentare le difficoltà di ottenere questo risultato: «Non è vero che l'amministrazione non si è mossa. Lo scorso 24 ottobre ho sollecitato il Provveditorato alle Opere Pubbliche, che è l'autorità competente nel canale, e ho inviato anche una comunicazione alla Capitaneria di Porto, la quale non ha ancora risposto. Una ulteriore lettera è stata spedita il 16 gennaio e mi sono recato personalmente al Provveditorato, che ha confermato la barca essere sotto sequestro, in attesa che il magistrato lo sospenda. Mi sono altresì informato se vi siano in zona ditte munite di pontoni che possano imbragarla e portarla via, ma mi è stato risposto che essendo affondata da tanti mesi il recupero è difficile, la barca si può spaccare in tanti pezzi. Tuttavia farò un altro tentativo con questi funzionari». La risposta non ha assolutamente soddisfatto la consigliera Tiozzo: «Apprezzo l'impegno, ma in primo luogo l'interrogazione era rivolta al sindaco e non al suo vice. Là dove la burocrazia intralcia, deve intervenire la politica a rimuovere gli “ostacoli” tecnici. Non può non ottenere risposte dalla Capitaneria, se le vada a prendere di persona. Auspico almeno che questo impegno riesca a tradursi in fatti concreti». Pronta la replica di Veronese: «Se lei riesce ad andare contro la magistratura e a far togliere il sequestro, le passo il compito».

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