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sabato 29 aprile 2017

A SANT'ANNA IL COMITATO ROMEA CONTESTA IL SINDACO. CHE TIRA DIRITTO PER LA SUA STRADA

Rette parallele. Nella questione Romea, il comitato presieduto dall'avvocato Giuseppe Boscolo e l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Alessandro Ferro sono su binari che si possono incontrare probabilmente solo all'infinito: lo testimonia il partecipato incontro di ieri a Sant'Anna, dove il locale comitato civico ha convocato l'aggregazione che da anni si batte per un nuovo tracciato dell'arteria stradale che interessa le frazioni, di modo da conoscere lo stato dell'arte. E -a sorpresa?- all'iniziativa si è presentata anche una nutrita delegazione della maggioranza consiliare, con il sindaco in testa, che si è seduta tra il pubblico. Ne è scaturito un vibrante confronto, durante il quale le parti sono rimaste sulle medesime posizioni di partenza, escludendo entrambe -e a maggior ragione il comitato dei cittadini di Sant'Anna- la praticabilità della variante ad est suggerita nel progetto dell'Anas, la quale taglierebbe una quota di Bosco Nordio. Per il resto, il Comune tira diritto sulla propria soluzione (identificata come “rossa” nelle slide che vengono illustrate in queste circostanze) e attende una risposta da Anas per la convocazione di un tavolo assieme alla Regione e agli altri Comuni interessati dalla statale 309, mentre il comitato Romea ne fa una questione di metodo chiedendo che laicamente vengano sottoposte ad Anas tutte le possibilità, e che venga presa una decisione tecnica in base ai costi e ai benefici: «Non sposiamo una soluzione», dice l'avvocato Boscolo, esautorato lo scorso dicembre dal ruolo di consulente dell'amministrazione per la materia.

Insomma, il match non è scorso certo placido, anzi scorreva la tensione e le stilettate non sono mancate, soprattutto dal comitato Romea al sindaco (meno, anzi quasi niente, viceversa): «L'unità che c'è stata fino a dopo l'estate 2016 -e che ci ha consentito di incontrare anche il ministro Delrio- è stata intaccata dalla presente amministrazione», continua Giuseppe Boscolo. Che annuncia una nuova proposta di legge di iniziativa popolare, per la quale il comitato ha già ripreso a raccogliere le firme: «Servono almeno 500 firme, chiede anche che il consiglio comunale approvi una proposta di delibera per intavolare una trattativa con ministro, Regione e Anas, attraverso una delegazione di cui dovrebbe far parte il comitato stesso». La LIP metterebbe assieme le alternative possibili, quella del comitato Romea e quella del sindaco: «Non per sostituire l'amministrazione democraticamente eletta», si dice. Ma subito dopo si ammonisce: «Altrimenti il Comune rischia di non portare a casa niente». Rincara l'avvocato Boscolo: «Noto una debolezza dell'amministrazione, poiché nelle osservazioni che il sindaco ha mandato ad Anas si giudica “insoddisfacente” la variante ad est, e non si fa cenno alla prima proposta di variante ad ovest che Anas ha fatto nel marzo 2016. Noi avremmo detto: “Che fine ha fatto la vostra stessa variante ad ovest?”». Il Comune, secondo il comitato Romea, «manda messaggi sbagliati: siamo arrivati a maggio 2017 e siamo ancora fermi. Anas gira dappertutto per il Veneto ma non viene qui, non siamo più centrali, l'idea è che nemmeno il sindaco creda alla sua proposta». Ci si potrebbe chiedere quanto il comitato creda alla propria, se non la mette davanti a quella comunale ma chiede siano esaminate entrambe.
Se il presidente del comitato dei cittadini di Sant'Anna, Walterino Baldin, tiene assieme capra e cavoli chiedendo che «Chioggia si presenti con una soluzione unica (come nelle intenzioni della giunta, ndr) e rappresentativa (quella del comitato Romea è forte di 4mila firme, ndr)», il sindaco ha chiesto di intervenire dalla platea, ricordando che «la variante fatta da Anas a marzo 2016 era solo un'ipotesi di fattibilità, un segno sulla carta, niente di più. A ottobre invece quella a est era già un progetto, prima concreta tavola su cui fare progetti: a questa ho fatto subito delle osservazioni, seduta stante. La nostra proposta sarebbe una terza viabilità, oltre a Romea e Arzerone: i camion sarebbero bypassati da Santa Margherita fino a Cavanella, e i traffico leggero dal Padovano sarebbe intercettato dalla strada regionale 105 che scenderebbe attraverso il nuovo tracciato innestandosi a Ca' Pasqua fino al mare. La nostra idea mette in sicurezza tutte le frazioni. Ci è stata garantita la convocazione di un tavolo a breve con Regione e altri Comuni, là ci verrà data risposta da Anas. La nostra soluzione è valutata positivamente anche dai comitati delle altre città».
A microfoni spenti, le parti certo non si ricompongono: anzi, alcuni toni si inaspriscono, con frecciate velenose. «Il metodo importa, e quello di Ferro è sbagliato», dicono dal comitato Romea. «Delusi, anzi sconcertati dall'atteggiamento. Non si può buttare via il lavoro fatto, non è una gara a chi si fa approvare il progetto. Se è per questo, le 4mila firme raccolte sono magari più dei voti raccolti dal MoVimento 5 Stelle al primo turno delle elezioni comunali (in realtà sono meno: i voti al M5S sono stati più di 5500, ndr), e il peso politico della proposta del Comune senza accordo con la città è minimo, andrà bene se portiamo a casa due rotonde». Sul piatto anche la fine dell'ampliamento dell'Arzerone: «È un progetto che esiste. Bisogna convocare una conferenza di servizi assieme ai ministeri dell'Ambiente e delle Infrastrutture per la salvaguardia degli argini, come successo col cuneo salino. Anas è consapevole che non basta la mera messa in sicurezza della strada esistente, ma che Chioggia ha bisogno di un pezzo di strada per togliere il traffico pesante». Insomma, il comitato vuole essere coinvolto ma Ferro tira diritto: «La considerazione del comitato Romea è amplificata. Non può accusarci di immobilismo quando già lo scorso febbraio abbiamo formalizzato le nostre osservazioni, attendiamo le risposte di Anas (deve convocarci) e Regione che si fece promotrice di coordinare i Comuni interessati alla variante». Il sindaco annuncia che il Comune organizzerà un incontro pubblico entro un mese o poco più, per illustrare il progetto della variante alla Romea e sperando sia l'occasione giusta per avere la risposta di Anas. Sempre il primo cittadino argomenta: «Portare ad Anas più proposte distoglierebbe l'attenzione da quella principale. Non si può andare da loro a dire “ci va bene A o B o C o D, valutate voi”, ma bisogna andare con un'unica idea, e riteniamo la nostra migliorativa rispetto a quella del comitato. E se per noi quella del comitato è meno valida rispetto a quella comunale, ho il diritto di avere le idee chiare su cosa l'amministrazione vuole e dove vuole arrivare».

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