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venerdì 15 settembre 2017

TESSERIN: «LA CAPACITA' ATTRATTIVA DI CHIOGGIA E' INCREDIBILE, MA LA CITTA' DEVE USCIRE DALLA NEBBIA»

TESSERIN: «LA CAPACITA' ATTRATTIVA DI CHIOGGIA E' INCREDIBILE, MA LA CITTA' DEVE USCIRE DALLA NEBBIA» «Una città che ha una incredibile capacità di attrazione, che ha un suo “potere” storico e culturale, diversa dalle altre». E' questo, secondo Carlo Alberto Tesserin, storico rappresentante di Chioggia in consiglio regionale, il messaggio trasmesso dalla stagione turistica appena conclusa. Tesserin ha sottolineato questo aspetto nel suo intervento all'incontro sul turismo inclusivo con l'assessore regionale Federico Caner. «I turisti che sono venuti quest'estate alla sagra del pesce» ha aggiunto, come esempio, Tesserin «cercano questa diversità». Ma dare continuità al successo, anche economico, di questa stagione turistica, richiede capacità imprenditoriali e amministrative che vanno cercate e coltivate. «Dopo le elezioni comunali, da 15 mesi a questa parte» ha detto Tesserin con pungente spirito critico «su Chioggia è calata la nebbia istituzionale e politica. Si è parlato molto di Gpl, di Romea, di forte san Felice. Argomenti importati, ma che sono stati anche degli alibi per non affrontare problemi “strutturali”». E qui Tesserin ha messo il dito nella piaga della Città metropolitana, «funzionava meglio la vecchia provincia», ha ricordato a fusione tra le Camere di commercio e le associazioni industriali di Venezia e Rovigo, con Chioggia ridotta a fare da cerniera tra le due realtà, ma ignorata da entrambe. Ha evidenziato la «priorità» rappresentata dal ponte sul Brenta che, invece, sembra essere passato in secondo piano. E, soprattutto, per affrontare tutte queste criticità, occorre «recuperare la capacità di dibattito e di colloquio tra e forze politiche» e «gli eletti devono essere presenti in tutti i tavoli in cui si decide», invitando gli esponenti cittadini della calsse imprenditoriale e politica, a moltiplicare le occasioni di dibattito e confronto.Infine un appello Tesserin ha voluto lanciarlo al voto per il referendum del 22 ottobre, un referendum, ha detto, «che il Veneto deve vincere, al di là degli schieramenti politici».

1 commento:

  1. Bravo Tesserin. Qui si sono convinti di arrivare a fine consigliatura tappando buchi (se ce la fanno) senza progettualità.
    Il segnale di questa estate ci dice che invece era importante continuare col ponte sul Brenta, continuare con la crocieristica, sensibilizzare gli operatoti tutistici, che non possono stare solo a guardare e incamerare gli introiti. A chi vuol fare il successo può arridere. Ma che fine hanno fatto questi e altri progetti a medio termine? Sono stati contrabbandati come sogni da chi, fingendo di essere concreto, ha preferito affossare chi li disegnava. Meglio punire le offese politiche, che progettare il futuro, soprattutto se quel futuro non collima con gli interessi di parte. Fino a che non si pensa al dopodomani, si sbatte il naso contro il muro in mezzo alla nebbia. Ho capito che la vecchietta preferisce veder chiusa la buca per strada (a proposito, tutte chiuse le buche? La situazione mi pare peggiore. Era vera politica quella?). Ma la vecchietta è contenta anche se suo nipote trova un lavoro, che il turismo e uno sviluppo intelligente può aiutare a creare. Queste cose richiedono capacità di vedere, ascoltare , comprendere oltre alle questioni locali, anche le tendenze nazionali ed europee. Ma per quello cinque anni non bastano.. Dicono che non è fatto niente. Loro sì, invece, che... Attenti nella nebbia!

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