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domenica 21 gennaio 2018

PARLAMENTARIE M5S, I PRIMI NOMI UFFICIALI: LA "CANDIDATA FANTASMA" RIPESCATA FRA I SUPPLENTI, MIRA FA L'EN PLEIN CON DUE ELETTI SICURI

E pensare che non avrebbe dovuto essere candidata, Fiorella Moro. Per scagionarla dalla nomination è dovuta intervenire anche la figlia, Erika Baldin, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle: ma evidentemente tale e tanta è la stima che gli iscritti al M5S -ed elettori nella piattaforma digitale Rousseau- le portano, che la compilazione delle liste per i collegi proporzionali della Camera non ha potuto non tenere conto anche di lei, la "candidata fantasma". La signora Moro, 50 anni, residente a Sant'Anna di Chioggia figura infatti al quarto posto fra i supplenti nel collegio bloccato Veneto 1-01 per Montecitorio, che si estende in tutta la provincia di Venezia oltre a qualche Comune nei dintorni di Castelfranco. La logica vorrebbe che Fiorella Moro subentrasse in caso di rinuncia alla partecipazione da parte di una delle tre donne che la precedono, nella logica di alternanza fra i generi con cui sono composte le liste.
Ma intanto il suo nome c'è, esplicitato assieme agli altri nientemeno che nel blog di Beppe Grillo dopo la kermesse di Pescara. Apparentemente niente da fare, invece, per gli ulteriori potenziali "portavoce a Cinque Stelle" made in Chioggia: nella lista grillina non figurano nè il musicista Filippo Destrieri, nè il vigile del fuoco Stefano Bighin, nemmeno l'architetto Marco Boscolo Bielo, già assessore dimessosi per contrasti mai del tutto chiariti. E non c'è, naturalmente, Gilberto Boscolo -il segretario del sindaco Ferro, già consigliere comunale- il cui nome non figurava tra i votabili dalla base, tra molte polemiche. Ma attenzione: nel blog c'è scritto anche che "i dettagli" (verosimilmente, la copertura dei collegi uninominali) verranno resi noti nei prossimi giorni, quindi i tre papabili lagunari potrebbero forse rientrare ancora in gioco. E chissà, forse la stessa Moro... In serata, tuttavia, non si è fatta attendere la nuova smentita di Erika Baldin dalla propria pagina fb, che allega anche uno screenshot della mail che lo scorso 15 gennaio la signora Moro inviò allo staff di Grillo per comunicare l'indisponibilità alla candidatura. Solo che avanti di questo passo, smentita dopo smentita, lady Fiorella rischia di diventare presidente della Repubblica per acclamazione, come accadde a un ignaro Claudio Bisio in un divertente film di qualche anno fa.
Un ulteriore indizio di speranza per i chioggiotti in corsa potrebbe venire da una lettura più approfondita dei tabulati pubblicati in serata. Al primo posto in lista per lo stesso collegio proporzionale della Camera (tutta l'area metropolitana più il Castellano) è stato indicato Alvise Maniero, già sindaco di Mira; e pure dalla stessa località della Riviera arriva la capolista nel collegio Veneto 01 per il Senato -che comprende le province di Venezia, Rovigo, Treviso e Belluno- cioè Orietta Vanin, assessora alla scuola, ai giovani e alle pari opportunità nella giunta Maniero. Un en plein esaltante per il Movimento della Riviera, che riscatta così la bruciante sconfitta alle elezioni comunali del 2016. E due miresi al vertice potrebbe voler dire che non sarà rivierasco il candidato al collegio uninominale che mette assieme Mira, Dolo, Mirano, Chioggia, Cavarzere e tutto il resto dell'area sud.
Sempre dal Veneziano arriva il quarto nel listino senatoriale, Antonio Candiello, attivista per l'ambiente e contro il rischio chimico a Marghera. Ricordando che il Movimento 5 Stelle è l'unica forza politica che nella presente tornata elettorale ha fatto scegliere alla propria base i propri rappresentanti nelle liste attraverso le "parlamentarie" digitali, a questo punto non resta che attendere la designazione dei candidati nei singoli collegi uninominali (Venezia-Mestre-Spinea, Veneto Orientale e Chioggia-Riviera del Brenta-Miranese) per avere il quadro completo di tutti i possibili "cittadini" in Parlamento.

2 commenti:

  1. Queste parlamentarie dei 5 stelle sono trasparenti, tanto trasparenti, che si vede solo buio. Nero fitto, in cui i grandi capi ci sguazzano per portare acqua e alimentare i mulini dei loro protetti.

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  2. È questa la democrazia diretta dei “cinquestelle” ??
    E’ possibile che un'elezione on line richieda cinque giorni di scrutinio ?
    È questa la tanto pubblicizzata trasparenza del voto elettronico ?
    È questa la democrazia digitale ?
    E pensare che questo sistema utilizzato dai “cinquestelle” doveva velocizzare e semplificare tutto. Nemmeno i paesi del terzo mondo ci mettono così tanto ad elaborare i dati delle urne.

    Meglio tornare al vecchio sistema della matita e la croce su una scheda cartacea. Per non parlare delle manipolazioni, perché non ci si può accontentare e non sono sufficienti le parole di Grillo o della Casaleggio e associati.

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